Tutto quello che avreste voluto sapere sul Digital Marketing

Tutto quello che avreste voluto sapere sul Digital Marketing (ma non avete mai osato chiedere)

Anche quest’anno sono cominciate le attività programmate per lo svolgimento del P.C.T.O. (Percorso per le Competenze Trasversali e l'Orientamento).  Il 2 e il 10 ottobre, presso il Villaggio dei sogni a Torremaggiore, le classi 5A e 5B del corso A.F.M. hanno partecipato a un laboratorio avente come tema il digital marketing .

Nel primo incontro tenuto dal docente-formatore Michele Di Pumpo, web and content creator e video and graphic designer, sono state approfondite le tematiche inerenti lo sviluppo del digital marketing. La trattazione è partita dall’analisi, in tale ambito, dei fattori interni ed esterni all’azienda per poi snodarsi attraverso la discussione riguardante la strategia, l'implementazione e la misurazione degli effetti delle azioni di marketing, prendendo in considerazione i vari canali e i vari metodi d’approccio alla materia. La lezione è stata molto coinvolgente ed è facile ipotizzare che sarebbe stata ancor più efficace se fosse stata svolta in un laboratorio informatico in cui ogni singolo poteva essere nelle condizioni di dare applicazione sul campo ai temi trattati. Ad ogni buon conto, tutto quanto esplicitato nella circostanza, è servito per dare una sistemazione e un’applicazione adeguata ai saperi già appresi a scuola oltre che a fornire una prima ma attenta conoscenza del mercato digitale ai nostri giorni.

Il secondo incontro è stato tenuto dal docente-formatore Giorgio Ventricelli, giornalista, esperto di comunicazione e sociologo. Con questi, sono stati trattati alcuni temi tra cui le public relations (PR), la concorrenza tra aziende con l'utilizzo della pubblicità e la comunicazione tra clienti e aziende. Detto incontro ha avuto un taglio diverso rispetto al primo, dato che l’argomento di discussione era incentrato sull’aspetto comunicativo e relazionale del digital marketing. Il relatore, poi, è stato bravo a catturare l’attenzione con la tecnica del brain storming, ed ha quindi messo in condizione l’uditorio di essere parte attiva della discussione con tutti gli effetti positivi del caso.

In conclusione, si può senz’altro affermare che, quando la scuola si apre all’esterno, proponendo attività di questo genere, si realizzano effetti positivi sulla formazione e sulla crescita personale degli studenti, effetti che ben presto potrebbero sostanziarsi in competenze acquisite e spendibili nel mondo del lavoro.